Le identità di genere sui media, fra pericolo e progresso: all’Università di San Marino un convegno con accademici da 9 diversi Paesi
Ateneo
Appuntamento il 10 e 11 maggio con focus su tv, cinema, stampa, social e non solo
Dalle riviste alle televisione, dai blog ai social, come si sono sviluppate e sono cambiate le modalità con cui le identità e i ruoli di genere vengono presentati e percepiti nelle comunità e società, e con quali conseguenze? Ruota attorno a questa domanda, includendo dinamiche di costume e cultura, la conferenza internazionale con cui il 10 e 11 maggio l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino ospiterà gli interventi di 30 accademici pronti a offrire analisi che coinvolgono influencer, moda e serie tv. Includendo approfondimenti su personaggi come Sophia Loren, Gianni Morandi e Monica Vitti, l’iniziativa coinvolgerà studiosi da realtà come La Sapienza di Roma, la City University of London e l’Universidad Carlos III de Madrid. “Spaziando fra televisione, cinema, stampa, social e non solo, parleremo di come le identità di genere vengono affrontate e proposte”, spiega la docente Elena D’Amelio, organizzatrice dell’iniziativa insieme al collega Luca Gorgolini. “Discuteremo di rappresentazioni maschili, femminili, non binarie ed LGBTQ+, con studi su femminilità, mascolinità e sessualità. L’obiettivo è permettere ai partecipanti la condivisione di nuove teorie e metodi di ricerca sull’argomento, idee e prospettive. Vogliamo insomma stimolare la conversazione su un tema che oggi è centrale dal punto di vista dell’immaginario collettivo e mediatico”. In atto, infatti, ci sono cambiamenti che influenzano individui e società: “Penso per esempio, in termini positivi, alle nuove serie tv che propongono identità non mainstream, come ‘Euphoria’, dov’è presente un’attrice transgender. Oppure a 'Sex Education', dove non si mostrano solamente adolescenti etero. Parallelamente, in termini non favorevoli, occorre registrare fenomeni 'regressivi' come la presenza sui social di resistenze contro il doppio cognome, per esempio, oppure episodi di hate speech contro le donne o persone LGBTQ+, in contesti in cui dominano stereotipi e offese. Anziché rappresentare un progresso - conclude l’accademica - queste dinamiche coincidono con un netto passo indietro”. L’iniziativa è curata dal Dipartimento di Scienze Umane e dal Dipartimento di Storia. Aperta al pubblico fino all’esaurimento dei posti disponibili, si svolgerà nell’aula magna della sede universitaria dell’Ex Tribunale, in via Salita alla Rocca 44, nel centro storico di San Marino.
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