Martina Grossi
Anno
2018
Tipo
Tesi
Nell’ambito dei disturbi di apprendimento, l’interesse verso le abilità strumentali e le difficoltà ad esse correlate, si è concentrato principalmente su letto-scrittura e calcolo, lasciando aperti alcuni interrogativi riguardo altre abilità coinvolte nei processi di apprendimento, tra le quali la comprensione del testo. Sembrano comunque esistere i margini per arrivare a considerare le difficoltà di comprensione del testo scritto come riconducibili ad un disturbo di apprendimento a sé stante, in quanto, nel documento sulle raccomandazioni per la pratica clinica riguardo ai DSA, si esplicita che “la principale caratteristica di definizione di questa categoria nosografica è quella della “specificità”, intesa come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.” Si è quindi cercato di approfondire la ricerca nell’ambito, considerando che quando si parla di “comprensione del testo” non ci si riferisce ad un’abilità singola, bensì ad una serie di abilità, con altrettante funzioni cognitive sottese, le quali, lavorando in sinergia, permettono di avere una lettura efficace ed un altrettanto efficace estrapolazione delle informazioni importanti da quanto si è letto. Se oggi siamo arrivati a conoscere quali sono le abilità coinvolte nel suo corretto funzionamento, non vi è ancora chiarezza su quanto e in che misura, le singole componenti vadano ad influire sull’abilità generale, né quanto la causa di un eventuale disturbo vada attribuita ad una singola funzione piuttosto che alla combinazione di alcune di esse. In questo studio preliminare è stata condotta un’analisi sistematica delle singole componenti cognitive coinvolte nell’abilità di comprensione del testo, in riferimento ai modelli teorici di Baddeley e Cowan, prendendo in considerazione un campione di soggetti della scuola secondaria di primo grado.