Cristina Irto
Anno
2018
Tipo
Tesi
In questa ricerca saranno inizialmente mostrati alcuni cenni storici per delineare il percorso che ha portato alla scoperta del Disturbo dell’apprendimento Non Verbale (DNV) e agli sviluppi fino al giorno d’oggi. Successivamente, saranno brevemente delineate le comuni ipotesi eziologiche del disturbo, per indicare ciò che le ricerche ad oggi hanno indicato come cause maggiormente frequenti e accreditate della manifestazione del DNV. Proseguendo, ampio spazio sarà dedicato alla spiegazione dei criteri elencati nelle linee guida per formulare la diagnosi, con una panoramica degli strumenti in larga misura utilizzati e consigliati per la valutazione dei bambini e ragazzi con sospetto DNV, indicando i risultati attesi per il profilo del disturbo in questione. Il secondo capitolo sarà dedicato alla trattazione delle caratteristiche cliniche tipiche del DNV. Verrà delineato il profilo tipico, con la spiegazione dei diversi punti di forza e di debolezza distinti per domini di competenza e, inoltre, verrà fatta una spiegazione delle diverse manifestazioni comportamentali e non suddivise per età. Sempre all’interno del secondo capitolo, sarà fatto un breve confronto fra il DNV e le sindromi più comunemente associate e con le quali più spesso esso viene confuso per cercare di dare un piccolo contributo alla mancata individuazione del DNV dovuta alla confusione con altri disturbi. Il terzo e ultimo capitolo si apre con una trattazione delle difficoltà che i bambini e ragazzi con DNV incontrano, suddivise per materia scolastica, con il fine di indicare al lettore (professionisti sanitari ma anche insegnanti, operatori in generale e genitori) sia su cosa puntare l’attenzione in fase di sospetto disturbo, sia quali saranno i risultati di questi bambini e cosa aspettarsi dalle loro capacità, avendo una visione realistica e concreta della situazione, per non giungere a sentimenti frustranti e poco sereni per bambini, genitori e insegnanti. Infine, sarà dato spazio al trattamento che ha l’obiettivo di analizzare i punti di forza e aiutare il soggetti a rafforzali e a farli ancor di più propri, per averli come strumento di compensazione delle difficoltà.