Viviamo in un mondo di donne e uomini, in cui i processi di costruzione della soggettività sono relazionali. Ci si costruisce come donne e come uomini nell’interazione reciproca. Eppure il rapporto tra i generi, nonostante il movimento femminile e le trasformazioni sociali, resta un ambito su cui tenere aperta la riflessione e il confronto. Sono infatti ancora oggi tante le violazioni che donne e bambine subiscono, per il solo fatto di essere femmine.
Si tratta di violazioni dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Quello che accomuna i vari diritti negati è che questa negazione si fonda, nella maggior parte dei casi, sulla discriminazione di genere. La discriminazione può accompagnare tutta la vita delle donne, da ancor prima della nascita alla vecchiaia, determinandone nei casi più gravi l’esclusione dalla vita economica, sociale e culturale del proprio paese.
Il Decreto Delegato 31 maggio 2012 n. 60 in attuazione dell’Art. 4 della Legge 20 Giugno 2008 N. 97 “Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere” demanda all’Art. 4 al Dipartimento della Formazione (oggi Dipartimento Scienze Umane) dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino l’organizzazione con cadenza annuale di corsi di formazione professionale obbligatori finalizzati a fornire strumenti adeguati di intervento nel settore e di formare personale specializzato rivolti a Magistrati, Forze dell’Ordine, Ordini professionali, Servizi Socio-Sanitari, Personale Scolastico, Mediatori Familiari.
Il DSU, in collaborazione con l’Authority per le Pari Opportunità e con i responsabili dei diversi comparti del personale statale interessato, ha assolto a quanto previsto da Decreto n. 60 in due modi distinti:
- organizzando direttamente proposte formative concertando preventivamente le stesse con le diverse categorie di personale;
- validando progetti di formazione autonomamente proposti da alcune categorie di personale.