Il corso di laurea in Ingegneria Civile dedica un appuntamento alle alternative al cemento
Le possibilità offerte sul fronte della sostenibilità e dell’ambiente da un maggiore utilizzo del legno in campo edile, quindi per la costruzione di strutture come case e palazzi, sono state al centro di un seminario curato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino nella sede del corso di laurea in Ingegneria Civile, a Dogana.
L’iniziativa ha visto l’intervento, fra gli altri, di Norbert Lantschner, impegnato per oltre dieci anni sul fronte dell’inquinamento (e non solo) come direttore dell’ufficio Aria e Rumore della Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, nonché ideatore dell’Agenzia CasaClima, che si occupa di efficienza energetica e sostenibilità.
“Le domande di fondo – spiega Belen Giacomone, docente dell’Ateneo sammarinese – hanno riguardato le modalità con cui ristabilire una connessione armoniosa tra persone, natura e ambiente costruito. Un interrogativo – sottolinea – più che mai urgente in un’epoca di crescenti sfide climatiche”.
Su questo sfondo Lantschner ha evidenziato, fra le altre cose, “l’impatto devastante del cemento, il materiale più utilizzato al mondo, responsabile di una quota significativa delle emissioni globali di gas serra. Nel farlo ha proposto un dato allarmante – fa presente Giacomone – segnalando che il ritmo di produzione è di 150 tonnellate al secondo. Se fosse una nazione, sarebbe la terza al mondo dietro a Cina e Stati Uniti”.
Di qui l’esigenza di individuare nuove strade: “Le costruzioni in legno sono considerate una buona alternativa ecologica”.
L’appuntamento di martedì 15 ottobre ha visto in platea, oltre agli studenti dei corsi di laurea in Ingegneria Civile, 33 professionisti fra ingegneri, geometri e architetti: “Una partecipazione straordinaria – fa notare la docente – che rispecchia il livello di interesse attorno alla possibilità che l’Ingegneria e l’Architettura possano giocare un ruolo centrale nel costruire un futuro migliore per tutti”.
Oltre a Lantschner sono intervenuti l’ingegner Federica Fabbri, per illustrare l’esperienza di una realtà privata del territorio che usa esclusivamente materiali naturali, ed Emanuele Maiorana, docente dell’Ateneo sammarinese. L’appuntamento si è svolto con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri e Architetti del Titano, dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Rimini, dell’Ordine degli Ingegneria della Provincia di Rimini.