UNIRSMNews All’Università di San Marino discusse tesi realizzate negli USA e in collaborazione con realtà pubbliche e private del territorio

All’Università di San Marino discusse tesi realizzate negli USA e in collaborazione con realtà pubbliche e private del territorio

Lo staff di Ingegneria Civile ha tenuto un seminario per i tecnici della Provincia di Reggio Emilia

Una tesi realizzata negli Stati Uniti, sviluppata durante quattro mesi di attività nei laboratori della San Diego State University, è stata discussa lunedì 13 marzo da Chiara Nascioli, studentessa del programma triennale in Ingegneria Civile dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino: il progetto, realizzato in collaborazione con l’istituzione accademica californiana, le è valso la laurea con 110 e lode.

Al centro della ricerca alcuni test su materiali alternativi all’acciaio, nello specifico barre in resina rinforzata con fibre di vetro, per irrobustire le pile dei ponti in cemento armato, che giocano un ruolo chiave anche in occasione di eventuali eventi sismici.

La sessione di laurea, che si è svolta nella sede universitaria del World Trade Center di Dogana, ha visto inoltre la discussione di uno studio realizzato all’interno dei laboratori dell’Ateneo in collaborazione con l’Associazione Sammarinese Autotrasporti (ASA). L’obiettivo: verificare la resistenza di calcestruzzi realizzati con materiali riciclati, paragonati a quelli tradizionali attraverso una serie di indagini sperimentali.

La tesi, curata da Tiziano Andreani, si è distinta per la sua vocazione ‘green’, in coerenza con i contenuti proposti dal percorso di studi: “L’utilizzo di inerti riciclati caratterizzati da un basso impatto ambientale – ha riferito lo studente – è una soluzione efficace per la riduzione dell’impronta ecologica delle attività edilizie” perché limita “la quantità di materiale in ingresso nelle esistenti discariche per rifiuti inerti” e, allo stesso tempo, riduce “l’utilizzo di risorse non rinnovabili. Inoltre, i trattamenti volti al riciclo sono meno impattanti rispetto a quelli per la lavorazione degli inerti naturali”.

Fra le analisi discusse e realizzate in partnership fra l’Ateneo sammarinese e altre realtà accademiche, amministrative e private, anche un metodo elaborato dallo studente Lorenzo Bignardi per stabilire come misurare i flussi di traffico delle strade del Comune di Riccione attraverso sensori radar. La sua tesi è stata realizzata in collaborazione con GEAT (Gestione Servizi per l’Ambiente e il Territorio), azienda municipalizzata incaricata della gestione della manutenzione stradale e non solo.

Il progetto si aggiunge agli studi già realizzati dagli iscritti dell’Università di San Marino per le istituzioni romagnole, che hanno incluso mappe interattive per verificare le condizioni delle strade e i dissesti, nonché per definire le aree prioritarie per gli interventi di manutenzione.

Proprio in questo settore, sono sempre di più le amministrazioni della penisola che si rivolgono all’Ateneo sammarinese per aggiornare le proprie strutture e i metodi di lavoro: il 28 febbraio scorso lo staff del corso di laurea in Ingegneria Civile ha tenuto nella sede della Provincia di Reggio

Emilia un seminario sulle più aggiornate tecniche sviluppate sul fronte dell’utilizzo di materiali riciclati negli asfalti. All’incontro hanno partecipato circa cinquanta figure fra dirigenti e tecnici.