Lunedì 30 ottobre un’iniziativa rivolta agli addetti ai lavori insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri
Quali saranno gli spazi di manovra, gli strumenti, le opportunità e le sfide dei funzionari che seguono l’esecuzione degli appalti pubblici in Italia alla luce del nuovo codice recentemente adottato sul tema? Questa la domanda di fondo di un convegno organizzato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e in programma lunedì 30 ottobre nella sede dei corsi di laurea in Ingegneria Civile, a Dogana. In cattedra esperti, rappresentanti istituzionali, avvocati e accademici.
Di fronte a una platea principalmente composta da addetti ai lavori interverrà fra gli altri Ermete Dalprato, docente del Laboratorio di Pianificazione Territoriale e Urbanistica del corso di laurea in Ingegneria Civile dell’Ateneo sammarinese: “Il nuovo codice – spiega – rappresenta una rivoluzione che entrerà a pieno regime nel gennaio prossimo con gli ultimi dettagli operativi. Abbiamo quindi deciso di organizzare questa iniziativa formativa per fornire un approfondimento sulle fasi coinvolte negli appalti pubblici, con un’attenzione particolare sulle responsabilità e competenze degli attori dei processi. Per intenderci – chiarisce l’accademico – parliamo del percorso che inizia con i lavori di costruzione di una strada, una scuola o una palestra, e si conclude con l’opera finita. Una parentesi, questa, nella quale entra in gioco un’ampia serie di variabili che spesso comportano l’esigenza di correggere il tiro e intervenire con continui aggiustamenti per scongiurare ritardi o altre problematiche. Basta pensare all’aumento dei costi delle materie prime, alla necessità di impiegare una quantità maggiore di materiali rispetto a quanto preventivato, o di incappare in episodi come il ritrovamento di un reperto archeologico durante gli scavi, che va affrontato in maniera opportuna e puntuale attraverso atti di gestione che comportano responsabilità e capacità manageriali”.
Di qui un’iniziativa che va a concretizzare un protocollo siglato nel febbraio scorso dall’Ateneo sammarinese e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri italiano su attività come corsi e tirocini, con il coinvolgimento dell’Ordine degli Ingegneri e Architetti del Titano e il Collegio dei Geometri e Tecnici Laureati di Primo Livello, nonché degli Ordini professionali delle province di Rimini e Pesaro – Urbino.
“È il primo convegno realizzato in questa cornice – sottolinea Dalprato – nel quale affronteremo innovazioni concettuali molto importanti insieme a Baldino Gaddi, dirigente dei lavori pubblici del Comune di Cattolica, Daniele Sanzani, ordinario di Diritto Pubblico dell’Università di Bologna, Paolo Filippo Biancofiore, avvocato cassazionista, e Ivan Cecchini, direttore amministrativo del Comune di Bellaria Igea Marina e docente di Diritto della Prevenzione Integrata nell’Ateneo di Urbino”.
L’evento verrà aperto da un intervento del direttore dei corsi di laurea in Ingegneria Civile dell’Ateneo sammarinese, Angelo Marcello Tarantino. Al via alle ore 14:30, si aggiunge a una più ampia serie di approfondimenti che nelle ultime settimane hanno visto i docenti dell’Università di San Marino partecipare, come relatori, a due convegni organizzati sul Titano dalla Protezione Civile e dall’associazione “Io non tremo”. Il 18 ottobre scorso, a Palazzo Graziani, tre professori hanno parlato dei danni e degli effetti dei terremoti, nonché delle strategie di pianificazione. Mercoledì scorso, invece, focus sulla pericolosità sismica e sugli strumenti per mitigare i rischi insieme all’Ateneo di Bologna.