Forlani: “Formare ingegneri e geometri preparati in questo senso è uno dei nostri obiettivi”
Una visita didattica per analizzare alcuni fenomeni franosi che hanno colpito il territorio della Provincia di Rimini durante e dopo le alluvioni del maggio scorso, causando l’interruzione di diverse strade e l’isolamento di alcuni Comuni, ha offerto a sedici studenti dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino un’occasione per approfondire sul campo, insieme ad accademici e operatori, le cause dei fenomeni, la loro evoluzione e le modalità di gestione delle emergenze, con un focus particolare sulla viabilità e a beneficio delle comunità coinvolte.
Nello specifico, giovedì 15 giugno gli iscritti ai corsi di laurea in Ingegneria Civile, insieme ai colleghi che seguono il percorso triennale in Costruzioni e Gestione del Territorio, hanno visitato tre frane nel Comune di Sant’Agata Feltria insieme a Filippo Forlani, docente dell’Ateneo sammarinese, e Maurizio Bocca, geometra del Servizio Infrastrutture Viarie della Provincia di Rimini.
Nella giornata, che ha ricevuto il riconoscimento del Sindaco Goffredo Polidori, “ci siamo concentrati da una parte sulla comprensione dei processi gravitativi in un territorio disseminato di frane con riguardo all’attivazione a seguito di eventi di questa portata ed eccezionalità, e dall’altra, senza perdere di vista la pianificazione, sulle attività di emergenza che coinvolgono i responsabili impegnati negli enti chiamati a intervenire per ristabilire collegamenti e funzionalità”, spiega Forlani, che insegna Prospezione dei sistemi geotecnici. “Si tratta di operazioni nelle quali sono chiamati in causa, spesso con tempistiche urgenti e sulla scia di confronti che coinvolgono diverse istituzioni, tecnici su più livelli, operatori e mezzi di primo intervento”.
L’esperienza ha portato gli studenti a contatto con i luoghi e le persone che potrebbero, un domani, coinvolgere il loro percorso professionale: “Il cambiamento climatico in atto comporterà eventi estremi di questo tipo anche in futuro, e ciò si traduce nella necessità di figure preparate per affrontare le frane sia negli aspetti preventivi, come per esempio nella progettazione delle bonifiche, che nella gestione delle emergenze e nelle attività di monitoraggio. Formare ingegneri e geometri preparati in questo senso – conclude Forlani, accompagnato dal docente Michele Bacciocchi – è uno degli obiettivi dell’Ateneo sammarinese e si afferma come un’urgenza dettata dalla previsione di fenomeni sempre più frequenti e intensi”.