Creato un “ponte di collegamento” fra l’Ateneo e realtà da circa 25 miliardi di Euro l’anno
“Le aziende avranno la possibilità di assegnare ai tirocinanti progetti reali, aventi output identificabili e tangibili, potendo trovare soluzioni rispetto a problemi contingenti”. Agli studenti, d’altro canto, “l’opportunità di osservare un’impresa nel suo operare” e misurarsi “con criticità da risolvere”, mettendo in pratica quanto appreso durante i percorsi formativi e raccogliendo eventuali opportunità professionali di impiego una volta terminati gli studi.
Queste le potenzialità citate nella convenzione triennale che unisce Confindustria Romagna e Università degli Studi della Repubblica di San Marino, siglata il 7 ottobre scorso per creare quello che viene definito “un ponte di collegamento” fra l’Ateneo sammarinese e “il sistema delle imprese delle province di Rimini, Forlì – Cesena e Ravenna”.
Confindustria Romagna rappresenta infatti oltre mille aziende dell’area, per un totale di circa 50mila dipendenti e con un fatturato aggregato di 25 miliardi di Euro, mentre la comunità universitaria del Titano conta oltre mille studenti coinvolti principalmente nei corsi di laurea in Ingegneria Gestionale, Ingegneria Civile, Costruzioni e Gestione del Territorio, Design, Comunicazione e Digital Media.
“Lo sviluppo di sinergie virtuose con i principali attori del territorio è una delle nostre missioni principali”, spiega Leonardo Tagliente, delegato del Rettore ai rapporti con il mondo delle imprese. “L’accordo appena sottoscritto – prosegue il docente dell’Ateneo sammarinese – istituzionalizza e potenzia i rapporti di collaborazione informali già da tempo instaurati con Confindustria Romagna. Università e imprese devono collaborare per creare valore condiviso, valorizzando le risorse e le competenze territoriali per favorire innovazione e sviluppo sostenibile”.