Sulla rivista scientifica Resilient Cities and Structures una ricerca basata su rilievi 3D, sopralluoghi e non solo
La rivista scientifica internazionale Resilient Cities and Structures (RCS), che si occupa delle ricerche e tecnologie coinvolte nella resilienza di case, palazzi e altre strutture a fenomeni come terremoti, alluvioni e incendi, ha pubblicato un approfondimento sul centro storico del Titano: a firmarlo Davide Forcellini, Scott McAvoy e Falko Kuester, che hanno curato un progetto realizzato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e dalla University of California San Diego.
Attraverso una serie di rilievi 3D e sopralluoghi, i tre accademici hanno elaborato una ricerca che approfondisce la vulnerabilità di una specifica area nella parte alta del Titano in caso di sisma. Di qui la proposta di un metodo che supera una visione concentrata sui singoli edifici per proporne una più evoluta nella quale vengono tenuti in considerazione interi gruppi di palazzi. Ciò alla luce delle caratteristiche dei centri storici, nei quali gli immobili nella maggior parte dei casi confinano l’uno con l’altro.
A essere analizzato è stato in particolare il gruppo di palazzi collocati tra contrada Omagnano, contrada del Pianello e piazza della Libertà, dove si affacciano alcune fra le principali sedi istituzionali del Titano. Si tratta, in altre parole, degli edifici che si trova sulla sinistra chi, dalla stazione della funivia, procede verso la Parva Domus.
Nove gli immobili interessati, mappati con le più aggiornate tecnologie a disposizione dei tre ricercatori. Dalle analisi sono emersi valori che hanno permesso di stabilire quali danni subirebbero in caso di terremoto e quali sarebbero, successivamente, i tempi e i processi necessari per sistemarli, formulando una serie di soluzioni con tempistiche dai 10 ai 365 giorni.
Fra gli effetti prodotti dall’articolo, la possibilità di utilizzare il metodo proposto in qualsiasi centro storico per effettuare scelte in grado di prevenire i possibili problemi e, in seguito a un eventuale sisma, indicare più rapidamente e in maniera precisa come reagire.
L’analisi rappresenta un ulteriore passo nel percorso che negli ultimi dieci anni ha visto il sammarinese Forcellini studiare in maniera costante le caratteristiche dell’area UNESCO del
Titano: fra le principali attività un primo rilievo in 3D effettuato nel 2016 nell’ambito di un progetto che ha coinvolto nove accademici, al termine del quale è stato proposto un workshop. Più recentemente, nel 2024, la presentazione nella sede universitaria dell’Antico Monastero di Santa Chiara di uno studio su Palazzo Pubblico e successivamente la pubblicazione, in collaborazione con la Società Unione Mutuo Soccorso (SUMS), del libro “La resilienza sismica a San Marino”. Nel marzo scorso, un seminario con un ulteriore aggiornamento sulle attività che hanno portato alla pubblicazione su Resilient Cities and Structures (RCS).