Pubblicazioni

Tutte le pubblicazioni dell’ateneo sono disponibili su IRIS al seguente link.

L’introduzione sperimentale del plurilinguismo, a partire dal 2014, nelle scuole della Repubblica di San Marino ha prodotto risultati significativi sul piano educativo e contemporaneamente ha evidenziato qualche criticità in termini di competenza linguistica, soprattutto per coloro i cui percorsi formativi non prevedevano l’incontro con altre lingue.
Il volume documenta il percorso e gli esiti di una ricerca sul plurilinguismo nelle scuole – condotta dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di San Marino a un decennio dall’avvio della sperimentazione – che ha permesso di analizzarne i punti di forza e di individuarne gli aspetti più problematici, facendo emergere suggerimenti e proposte per la revisione della normativa.

Benedetta Bindi

Martina Mancini

Il testo raccoglie i dati di un monitoraggio sui primi tre anni di attuazione in via sperimentale dell’insegnamento di “Etica, cultura e società” (ECS), quale alternativa all’insegnamento della religione cattolica per gli studenti della Repubblica di San Marino che non se ne avvalgono.
Dopo avere presentato il contesto culturale in cui – a livello internazionale – si innesta il dibattito sugli insegnamenti religiosi nelle scuole pubbliche, il volume illustra il percorso che ha portato a inserire l’insegnamento di ECS e la sua struttura pedagogica profonda.
La seconda parte del volume è dedicata all’analisi dei dati del monitoraggio: questionari, interviste e focus group mediante i quali è stata sondata l’opinione di insegnanti, studenti, genitori e dirigenti scolastici.
Ne emerge un quadro globalmente positivo, in cui le persone interpellate esprimono apprezzamento per questa iniziativa e aiutano a delineare possibili sviluppi della medesima.

Andrea Porcarelli

Nell’ambito degli studi sulla memoria culturale, la rappresentazione del trauma a livello familiare è certamente un tema centrale. Tra gli autori e le autrici che hanno contribuito maggiormente a questo dibattito c’è la studiosa femminista Marianne Hirsch che, a partire dagli anni novanta, conia un concetto che sarà poi globalmente riconosciuto come uno dei principali paradigmi per interpretare i processi di mediazione del passato: la postmemoria. Come si trasmette la memoria di un trauma a livello familiare? È giusto parlare di trasmissione? O è necessario adottare una differente prospettiva? Quale ruolo hanno le generazioni successive che ereditano il trauma come «linguaggio di famiglia»? Che contributo può dare l’arte nella ricostruzione di questo passato difficile? Partendo da queste domande, in questo libro si discute il concetto di postmemoria da una prospettiva interdisciplinare, proponendo per la prima volta al pubblico italiano la traduzione di tre testi di Marianne Hirsch (uno co-scritto con Leo Spitzer) che hanno segnato tre momenti fondamentali nell’evoluzione del concetto.

Mario Panico

Gli studi sulla costruzione sociale della maschilità traggono linfa dalla definizione di maschilità plurali, proposta negli anni Novanta da Raewyn Connell nel suo «Masculinities». In seguito a diverse riletture critiche del frame teorico proposto, Connell pubblica due contributi che tentano di inquadrare il concetto di maschilità egemone in senso contemporaneo e secondo le sfide poste dal mondo globale. A partire dalla rilettura dei testi della sociologa australiana, proposti per la prima volta in traduzione italiana, il volume si interroga sulle nuove forme di maschilità alimentate dal digitale, con uno specifico focus rispetto alle forme di maschilità difensiva costruite all’interno della cosiddetta «manosphere». La costruzione contemporanea delle maschilità si muove anche nel territorio virtuale, andando a configurare un affresco variegato, stratificato e a volte sfocato. La teorizzazione sistematica proposta da Connell costituisce una valida bussola per orientarsi all’interno di questa variegata e complessa geografia.

Antonella Capaolbi

Come si narrano le migrazioni e come se ne trasmette la memoria? Se il museo, l’archivio e il monumento sono le forme istituzionali della memoria dello Stato-nazione, i movimenti migratori mettono in crisi il quadro sociale e semiotico entro cui si racconta il passato e se ne trasmette la memoria. Nato da un progetto presso il Centro di ricerca sull’emigrazione della Repubblica di San Marino e il suo Museo dell’emigrante, il volume raccoglie dieci contributi che riflettono sulle forme della memoria pubblica nel racconto delle migrazioni. La scelta di riunire il punto di vista di studiosi e operatori culturali offre al lettore una riflessione sui modi di narrare e trasmettere la memoria delle migrazioni nel mondo contemporaneo a partire da casi di analisi e concrete esperienze di progettazione.

Daniele Salerno

Patrizia Violi

Mettendo a confronto i risultati delle ricerche condotte da studiosi appartenenti a diverse discipline – demografia, pedagogia, politologia, sociologia, storia –, il libro analizza i caratteri di fondo della condizione giovanile in Italia, ricostruendone l’evoluzione tra XX e XXI secolo. I saggi prendono in esame le ragioni che hanno alimentato il progressivo ritardo nei percorsi di transizione allo stato adulto e i costi sociali che questo slittamento in avanti ha determinato; la dimensione e le traiettorie dei movimenti migratori animati dai giovani, prestando attenzione alle cause che hanno favorito questo esodo e all’impatto che quest’ultimo ha avuto sull’assetto demografico del Paese e sulle sue possibilità di rilancio sul piano economico; le trasformazioni che lo sfaccettato e complesso rapporto tra giovani e pratiche di consumo ha conosciuto dal secondo dopoguerra a oggi; l’evoluzione delle forme di partecipazione politica dei giovani, a partire dalla contestazione studentesca del Sessantotto; le persistenti e significative disuguaglianze di genere presenti nel mercato del lavoro e più in generale nella società; infine, i tratti essenziali del processo che ha portato a una crescente partecipazione degli studenti stranieri all’interno degli atenei italiani.

Partendo da una sintetica esposizione delle riflessioni museologiche degli ultimi anni e da un’analisi della percezione del mutamento dei musei nell’opinione pubblica, il volume vuole riaffermare la capacità del museo di essere strumento educativo e di apprendimento e, soprattutto, nei territori, di essere un forte elemento di integrazione e promozione di percorsi di cittadinanza. Un testo per educatori, insegnanti, curatori e amministratori di istituzioni museali.

Muovendo da una breve disamina del dibattito contemporaneo sul tema del contrasto alla violenza di genere, il volume presenta le ricadute che la Legge del 20 giugno 2008 n. 97 “Prevenzione e repressione della violenza contro le donne e di genere” ha avuto in termini di risultati formativi e di sensibilizzazione sulla popolazione coinvolta nella Repubblica di San Marino.

Arianna Taddei

Il volume affronta l’affascinante tema delle connessioni tra teatro e cittadinanza, valorizzandone la dimensione educativa. La riflessione che ne scaturisce è quanto mai necessaria oggi ai mondi dell’educazione chiamati ad elaborare e costruire nuovi saperi e competenze all’altezza di una complessità politica, sociale, culturale e umana che presenta sempre forti ambivalenze e non solo opportunità. Il teatro diventa necessario all’educazione proprio per la sua capacità di realizzare una sintesi dei saperi, superando frammentazioni, oltrepassando i confini delle discipline in modo da ricomporre in modo dialogico, problematizzante, attraverso un linguaggio che ricongiunge mente e corpo, l’aspetto cognitivo con quello emotivo. La connessione tra teatro e cittadinanza si rinforza anche nel riconoscimento della dimensione della memoria e della denuncia, del disvelamento di realtà scomode e dimenticate: si apre la possibilità di guardare il mondo con occhi diversi, di immaginare e costruire nuove cittadinanze, di comunicare le nostre rispettive narrazioni di mondi alternativi possibili.
Il volume accoglie contributi di registi, attori e docenti universitari.

I modelli di comportamento socialmente attesi riferiti allo status maschile e a quello femminile appaiono ancora in grado di orientare preferenze e modi di agire di ragazze e ragazzi nelle diverse sfere della vita sociale: dalla scuola al mondo del lavoro, dai rapporti familiari alle relazioni amicali, passando per gli stili di consumo, il rapporto con i media, la scienza e le nuove tecnologie. Il volume presenta i risultati di un’indagine sulla vita quotidiana e l’immaginario di oltre 1.000 studenti di scuola superiore tra i 14 e i 19 anni, finalizzata a rilevare e decostruire differenze e disuguaglianze persistenti nelle diverse sfere della vita sociale legate all’appartenenza di genere. Il quadro offerto dall’indagine, tuttavia, non si limita a riflettere una realtà giovanile caratterizzata dalla persistenza di differenze, anche notevoli, che rinviano al genere e, in misura altrettanto consistente, all’origine sociale. Numerosi sono infatti i segnali di un avvicinamento tra ragazzi e ragazze rispetto ad alcune pratiche quotidiane. Sono le visioni stereotipiche dei ruoli di genere, invece, che sembrano trasformarsi molto più lentamente delle pratiche sociali.

Nicola De Luigi

Laura Gobbi