StudentiLaurearsiCome scrivere la tesiIndicazioni per le citazioni bibliografiche

Indicazioni per le citazioni bibliografiche

La bibliografia è l’elenco di tutte le fonti citate, consultate ed in generale utilizzate nelle fasi di ricerca e stesura del lavoro di tesi. Redigere un buon elenco alla fine del lavoro conferisce alla tesi professionalità e prestigio, pertanto è importante rispettare due regole principali: l’elenco deve essere steso in ordine alfabetico e, una volta scelto uno stile citazionale, deve essere mantenuto in tutta l’opera. A seconda dei singoli casi, è possibile riportare le pagine consultate delle fonti nelle note a piè di pagina in corso d’opera, o direttamente nell’elenco finale: chiedi consiglio al tuo relatore e stabilisci con lui la strategia più appropriata per la tua ricerca.

Abbiamo parlato di fonti citate, ma cosa si intende per citazione? Nella redazione di un testo scritto, specie se atto a dimostrare o confutare una tesi, i ragionamenti illustrati acquisiscono maggiore validità quando sono supportati da fonti attendibili e, se possibile, autorevoli nell’ambito di riferimento. Quando si cita una fonte, si consente al lettore di recuperare la fonte originaria su cui si basano le affermazioni della tesi, permettendo di inquadrarle nel contesto della comunità scientifica a cui appartengono. Qualsiasi fonte può essere citata, dai classici libri alle riviste ai documenti audiovisivi. Esplicitare le citazioni di qualsiasi tipo è molto importante, sia per dare credito agli autori sia per dimostrare di non aver commesso un plagio.

Dopo aver riportato la citazione nel testo, bisogna dunque indicare l’autore e la fonte da cui essa proviene, ma non esiste un solo modo per farlo. Esistono davvero tanti stili citazionali diversi, dipendenti principalmente dalla disciplina attinente alla tesi, ma anche dall’argomento scelto e dalle preferenze dei docenti relatori; alcuni atenei riportano lo stile citazionale da utilizzare proprio tra le norme redazionali. Di seguito sono elencati gli stili citazionali più comuni e utilizzati:

NomenclaturaSistema di citazioneArea disciplinareEsempi
APA STYLE• Cognome di autore/i, data nel corpo del testo
• Cognome per esteso e nome puntato di autore/i, data, titolo, casa editrice in bibliografia
• Cognome per esteso e nome puntato di autore/i, data, titolo articolo. Titolo periodico, numero pubblicazione, pagine in bibliografia per le riviste
Scienze sociali e Psicologia• Alessi (2022) sottolinea che «tutti i giovani stilisti vogliono lavorare da lui per imparare»
• Alessi, E. (2022), Storie (che non passano) di moda, Rizzoli
• Miller, S. (2023), Cities with no limits. Monocle, 165, 45-46
CHICAGO• Cognome di autore/i, Titolo, pagine in nota
• Cognome di autore/i, “Titolo articolo”, pagine in nota per i periodici
• Autore/i per esteso, Titolo, città di pubblicazione: casa editrice, data in bibliografia
• Autore/i per esteso, “Titolo articolo”.Titolo periodico, numero pubblicazione (data): pagine per i periodici in bibliografia
Umanistica• 1. Bruni, Mirabilia, 81
• 2. Scruggs, “On a new urban politics”, 77
• Bruni Renato, Mirabilia, Torino: Codice Edizioni, 2018
• Scruggs Gregory, “On a new urban politics”. Monocle, 165(2023):77
VANCOUVERLa fonte non è menzionata nel testo, ma solo nella bibliografia finale, in cui saranno numerate progressivamente nell’ordine di citazione nel testo (che riporterà semplicemente, appunto, il numeretto)
• Cognome per esteso e nome puntato di autore/i. Titolo. Città di pubblicazione: Casa editrice; data.
• Cognome per esteso e nome puntato di autore/i. Titolo articolo. Titolo periodico. Data articolo [se online, data di consultazione]; volume pubblicazione(numero): pagine. DOI se online, per i periodici
Scienze mediche• Williamson B., Guffey E., a cura di. Making disability modern. Londra: Bloomsbury Publishing; 2020
• Voskamp P.W.M., Dekker F.W., Rookmaaker M.B., Verhaar M.C., Bos W.J.W., van Diepen M., Ocak G. Vitamin K antagonist use and renal function in pre-dialysis patients. Clinical Epidemiology. Maggio 2018[ultima visita: 05/09/2023]; 10:623-630. Consultabile qui.
IEEE• Nel testo si inserisce un numero di riferimento progressivo tra parentesi quadre, che rimanda alla bibliografia finale
• [n] Nome puntato e cognome per esteso di autore/i, Titolo, città di pubblicazione: casa editrice, anno in bibliografia
• [n] Nome puntato e cognome per esteso di autore/i, “Titolo articolo”, Titolo periodico, volume, numero, pagine, data di pubblicazione nel caso di periodici in bibliografia
Informatica, Scienze naturali• Per generare contenuti in modo dinamico, si usano i segnaposto contenuti nei file modello [1]
• [1] Q. Zervaas, Sviluppare applicazioni web 2.0 con PHP, Lavis (TN): Apogeo, 2008
• I. G. Galàn, “Unlearning Ableism: Design Knowledge, Contested Models, and the Experience of Disability in 1970s Berkeley”, Journal of Design History, vol.36, n.1, 73-92, 2023

Una citazione può essere diretta, indiretta o parafrasata: nel primo caso, si riportano alla lettera le parole della fonte, copiandole o trascrivendole nel caso di audio e video, separandole dal corpo del testo scritto da te e usando le virgolette basse (piccolo suggerimento: se vuoi scrivere le virgolette basse usando la tastiera, ti basta attivare il BLOC NUM sul tastierino numerico e usare le combinazioni di tasti ALT+0171 e ALT+0187); le citazioni parafrasate sono appunto parafrasi o rielaborazioni dei concetti espressi nella fonte, possono essere o meno separate dal testo ed è buona norma indicarne l’autore; per indiretta si intende invece la citazione di un autore a sua volta citato nella fonte che stai consultando: se stai usando come fonte, ad esempio, un saggio, il quale a sua volta cita altre opere e vuoi usare quella frase o quel periodo, è necessario specificare che è l’autore del saggio a riportarla in primo luogo. Nel caso di una citazione diretta, potrebbe capitare di voler omettere qualche rigo o frase da un testo particolarmente corposo: basta inserire la dicitura “[…]” tra le parti del testo che hai selezionato per la trascrizione, e il lettore saprà che, consultando la fonte, troverà anche il testo da te omesso. In entrambi i casi, a seconda degli accordi presi con il tuo relatore, potresti inserire immediatamente dopo la citazione delle note a piè di pagina che, a seconda dello stile citazionale scelto, riportino l’autore, il titolo, l’anno di pubblicazione e/o le pagine dell’opera.

Naturalmente, è possibile inserire i 4 punti in ordine diverso, spostando magari l’ultimo in terza posizione così da fornire all’utente una spiegazione sull’argomento restringendo di volta in volta il campo (bibliografia in generale>citare nel testo>indicare autore e opera>come farlo).